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Primo incontro del gruppo di autostima

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Autostima · 30 Marzo 2015





Sono seduta di fronte a Lella. Ci stiamo gustando un gelato squisito prima di entrare al cinema.
Mi fa il resoconto del primo incontro del gruppo di autostima.
«Ho chiesto se puoi partecipare anche tu, ma la dottoressa preferisce non mettere insieme persone troppo amiche. Potrebbero crearsi dinamiche che ostacolano il lavoro dei partecipanti.»
Sono delusa. Da sola non so se avrò voglia di farlo.
Le chiedo con la voce più normale che posso «Allora com’è questa Mimeritodipiù?»
«Non è simpatica come la Gustalavita, abbastanza in là con gli anni, ma molto curata. Penso fosse piuttosto bella da giovane. Cammina con fatica, aiutandosi con un bastone. Però mi sembra brava.»
«E di cosa avete parlato?»
«Ci siamo presentati.»
«Fauna maschile abbondante? Soprattutto… interessante? »
«Manco un po’.»
«In complesso che impressione ti hanno fatto gli altri?» dico gustandomi la mia panna variegata al caramello.
«Ma, normali. Un po’ sul depresso, forse. Uffa questi tovagliolini fanno cagare.» sbotta mentre tenta di pulirsi una macchia di cioccolata sulla maglietta con un tovagliolino di carta «c’è un impiegato in banca di trenta anni, alto, un po’ lagnoso, che si chiama Leandro. Forse dà questa impressione perché è stato appena mollato dalla ragazza e soffre molto. Poi c’è Giovanni. Tendente al pingue, è un dirigente d’azienda di quarantacinque anni. Viene principalmente per motivi di lavoro. Si dà parecchie arie. Il più simpatico, per ora, è Francesco di trentacinque anni. Molto autoironico, ma abita ancora con la mamma!»
«Ah beh… allora hai detto tutto! E perché viene ai vostri incontri? Non sta bene con la mammina?»
«Fa il rappresentante di dolciumi. Vuole migliorare i rapporti con i suoi clienti. Dopo c’è Davide, un architetto gay sui quaranta con una relazione molto complicata con un collega.»
«Ma sei l’unica donna?»
«No, no, adesso arriviamo anche noi. Siamo quattro e quattro. C’è Dora di ventotto anni, commessa in un grande magazzino di elettrodomestici. Mollata dal moroso poco prima del matrimonio. Partecipa perché la fine di questa relazione in cui aveva investito molto emotivamente ha peggiorato e amplificato la sua insicurezza. Maria, invece, ha trentanove anni ed è separata con due figli. È avvocata e abbastanza aggressiva e nevrotica. Guarda sempre il cellulare. L’ultima è Andreina di trentadue anni. È fidanzata e vorrebbe sposarsi ma il fidanzato non ci sente da quell’orecchio.»
«E cosa fa nella vita?»
«Lavora in un supermercato.»
«Che impressione hai avuto da tutto l’insieme? Avete solo fatto le presentazioni?»
«Ma praticamente si. La dottoressa ha spiegato che tipo di lavoro è e cosa si farà nei prossimi incontri. A quel punto Giovanni, il dirigente d’azienda, ha fatto un intervento leggermente polemico. È stato subito chiaro che era lì non di sua spontanea volontà. La dottoressa gli ha risposto con fare paziente ma ha chiarito con fermezza che, chiunque è libero di tirarsi indietro in qualunque momento però l’importo pagato sarà rimborsato solo entro il secondo appuntamento. Poi ha parlato dell’assertività e di cosa vuol dire avere un comportamento assertivo. Comunque ti dirò sono incuriosita più che altro.»
Improvvisamente guardo l’orologio.
«E il cinema?»
«Eh ormai è andato…»
Scoppiamo a ridere, ci alziamo e andiamo a pagare. Usciamo e propongo a Lella una passeggiata sul lungo fiume.
«Stavo per dirtelo io.»
Ci incamminiamo di buon umore sotto gli alberi senza foglie del viale.







Gruppo di Autostima




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