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COS’E’ L’ALCOLISMO

Si crede generalmente che essere un alcolista voglia dire essere perennemente ubriaco. Non è sempre così. Molte persone considerano normale ubriacarsi una o due volte la settimana. Perché tutti quelli che li circondano hanno il medesimo comportamento. Perché è normale bere lo spriz, perché il vino fa sangue, perché tutti fanno così. Non è vero, non è normale. E’ normale bere un bicchiere di vino, una birra, al limite essere un po’ allegri, non ubriacarsi.

UBRIACARSI DUE O TRE VOLTE LA SETTIMANA VUOL DIRE AVERE UN PROBLEMA CON L’ALCOL.


Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le bevande alcoliche sono una droga legalizzata, ma pur sempre una droga.
“Secondo l'OMS in Europa si ha il più elevato consumo alcolico al mondo. Il consumo per abitante è il doppio rispetto alla media mondiale. L'alcol è il terzo fattore di rischio per i decessi e per le invalidità in Europa, e il principale fattore di rischio per la salute dei giovani.” (tratto dal sito Alcol e patologie correlate, DRONET.ORG) La quantità di vino considerata normale al giorno è di circa due bicchieri per un uomo e uno per la donna, bevuto preferibilmente durante i pasti. E’ ovvio che se, oltre al vino mentre si mangia, si ha l’abitudine di bere spriz o altre bevande contenenti alcol in altri momenti della giornata è molto facile superare questa dose.

Quando lavoravo in ospedale un giorno una scuola media mi chiamò per una conferenza sull’alcol e l’alcolismo. Dopo alcune spiegazioni tecniche sono passata a parlare di cosa significa essere dipendenti da una sostanza, droga o alcol che sia. Ho cercato di spiegare che sono situazioni curabili e affrontabili e che bisogna guardare chi ne soffre senza giudicare. A un certo punto un ragazzino ha preso la parola e ha raccontato del padre che da tutti veniva additato come alcolista. Lo difendeva a spada tratta negando che fosse dedito all’alcol. Mi ha fatto una gran pena. A conclusione del suo intervento così coraggioso ed eccezionale ho chiesto a tutti i presenti un grande applauso che per fortuna è arrivato. Ho riportato questo episodio per far capire quanto può essere devastante avere un familiare dipendente dall'alcol.

Anni fa per motivi di lavoro ho frequentato per tre anni un gruppo di alcolisti in trattamento. I problemi di queste famiglie sono quelli di ogni famiglia, ma amplificati cento volte. In uno di questi incontri mi ha molto impressionato il racconto della vita da bevitore di una signora, ormai fuori dalla dipendenza da anni. Mentre ancora era dentro al tummel dell'alcolismo spendeva le sue giornate essenzialmente nel cercare nuovi nascondigli per le bottiglie di vino. Ogni sacrosanto giorno tutta la famiglia era perennemente impegnata in una costante caccia al tesoro per scovare dove aveva la scorta. Anche se da anni aveva cambiato vita sentirla raccontare comunicava un’ansia terribile e la sensazione di trovarsi dentro un tunnel senza uscita.
Certe volte le famiglie logorate da anni di schermaglie giungono a un punto tale di esasperazione da prendere decisioni veramente drastiche. Più di una volta ho ascoltato racconti di mogli che in preda alla disperazione andavano a chiedere aiuto ai carabinieri o alla polizia stradale. Si accordavano con le forze dell’ordine per fermare il diretto interessato mentre era alla guida sbronzo affinché gli venisse ritirata la patente.
In questa maniera l’alcolista era costretto ad affrontare il suo problema.
I gruppi di sostegno agli alcolisti e alle loro famiglie costituiscono una rete disseminata sul territorio nazionale che funziona e da buoni risultati. Per avere contatti bisogna rivolgersi a un’assistente sociale del comune o dell’Azienda Sanitaria competente per zona.
























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