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COSA SONO I LASSATIVI, COME AGISCONO E PERCHÉ ABUSARE DI QUESTI
PRODOTTI È DANNOSO!







L'ingestione occasionale di un purgante difficilmente si rivela dannosa per la salute, a meno che le dosi non siano particolarmente elevate, altrettanto non si può dire quando se ne fa un uso indiscriminato.
Abusare di lassativi, usarli troppo spesso su auto prescrizione e senza alcun controllo medico, è una pratica purtroppo piuttosto diffusa, anche grazie a una pubblicità fuorviante che fa leva sulla fragilità psicologica di alcune persone, in giovane età ma non solo. Infatti l’introduzione eccessiva di questi prodotti può provocare danni permanenti e alterare il normale funzionamento di alcuni organi del nostro corpo. Peggio ancora, ovviamente, quando l’uso sbagliato è accompagnato dall’ossessione della bilancia, allo scopo di dimagrire, se il farmaco viene percepito come un rimedio per eliminare il cibo.
Usare troppi lassativi perché vediamo un numero più basso sulla bilancia è proprio sbagliato ed è un pensiero gravemente disfunzionale e pericoloso per la nostra salute perché l’assorbimento dei principi nutritivi avviene in una porzione intestinale più alta e non viene modificato da questo tipo di prodotti. Il peso inferiore è dovuto al semplice fatto che abbiamo evacuato oppure, ancora peggio, indice di uno stato di disidratazione.  
Chiunque utilizzi lassativi dovrebbe infatti sapere che, mentre nella normale defecazione viene eliminato solamente il materiale fecale presente nel colon discendente (parte terminale del colon), i purganti più energici promuovono lo svuotamento di tutto il colon. Di conseguenza, dopo la loro assunzione sono necessari diversi giorni affinché si riformi un quantitativo di materiale fecale sufficiente per la comparsa di un nuovo e spontaneo stimolo ad evacuare. Purtroppo questa condizione di relativa stitichezza può essere interpretata come un fenomeno anomalo spingendo verso una nuova assunzione. Una volta entrati in questo circolo vizioso, i sintomi sono ingravescenti, cioè peggiorano nel tempo: diarrea cronica, crampi e dolori addominali, atonia e neuropatia del colon (perdita della funzionalità muscolare dell'ultimo tratto dell'intestino, con inevitabile peggioramento della stitichezza), pseudomelanosi, ipokaliemia, iperaldosteronismo secondario e nefropatia.
Se veramente abbiamo problemi nell’andare di corpo dovremmo prima di tutto parlarne col nostro medico o il nostro farmacista di fiducia. Ad ogni modo la cosa migliore da fare resta sempre agire sullo stile di vita, introducendo maggiori quantità di frutta e verdura, bevendo maggiori quantità di liquidi, preferibilmente acqua, aumentare l’attività fisica.
Inoltre ogni individuo ha un proprio personale ritmo nell’andare di corpo e una sua regolarità. Non bisogna per forza farlo tutti i giorni. Per alcuni è normale farlo una volta al giorno e anche più, per altri tre volte la settimana. L’importante è che ci sia una certa regolarità. Ricordiamo però che farlo troppo raramente (c’è chi va di corpo una volta alla settimana) rende l’evacuazione difficoltosa perché le feci più ristagnano nell’intestino più sono dure.
Per quanto possa sembrare strano la defecazione è un’attività altamente condizionata dal nostro stato psichico. Un particolare momento di stress può variare la modalità di svuotamento dell’intestino. Tutto ciò è fisiologico, cioè normale: è uno dei modi del nostro corpo di reagire allo stato emotivo che stiamo vivendo in quel particolare momento.
Ricorrere subito a un purgante troppo aggressivo in questi casi è pericoloso perché può farci entrare in un tunnel da cui, poi, faticheremo a uscire.

La purga, detta volgarmente, consiste in farmaci classificati in base al meccanismo d'azione prevalente:
• Lassativi di massa: aumentano il volume delle feci richiamando acqua;
• Lassativi irritanti/stimolanti: aumentano la motilità e la secrezione intestinale;
• Lassativi lubrificanti: facilitano il passaggio delle feci rendendole più morbide;
• Lassativi osmotici: agiscono trattenendo acqua nel colon.


Lassativi di massa: aumentano il volume delle feci richiamando acqua.
I più conosciuti sono: agar-agar, crusca, gomma di guar, semi di psillio, cellulosa, carbossimetilcellulosa (di sintesi, cioè prodotta in laboratorio), semi di lino.

Meccanismo d'azione
Questi lassativi aumentano il volume del residuo solido non assorbibile, apportando notevoli quantità di sostanze indigeribili (fibra alimentare). Se assunti insieme ad abbondanti quantità di acqua, giunti a livello intestinale formano una sorta di gel che aumenta il volume delle feci e la loro morbidezza, facilitandone l'evacuazione. L'effetto massa aiuta il transito intestinale, distendendo le pareti del viscere e promuovendo, di conseguenza, un'attività propulsiva secondaria. A tutto ciò si associa un effetto positivo sulla crescita della flora microbica intestinale, che contribuisce ad aumentare ulteriormente la massa fecale e a migliorare la funzionalità e la salute dell'intestino. L'effetto purgante non è immediato ma apprezzabile soltanto dopo 14-72 ore.

Lassativi irritanti/stimolanti: aumentano la motilità e la secrezione intestinale.
I più conosciuti sono: antrachinonici o deriati antracenici (cascara, senna, aloe, frangola, rabarbaro), bisacodile, sodio picosolfato, olio di ricino.

Meccanismo d'azione
L'effetto di questi lassativi è basato su particolari sostanze, prodotte in laboratorio o contenute nella fonte vegetale utilizzata (antrachinoni presenti in aloe, cascara, rabarbaro e senna), in grado di aumentare le contrazioni coliche, favorendo il progredire delle feci verso l'esterno.
Si tratta di lassativi piuttosto forti. Per questo motivo il loro utilizzo dovrebbe essere sporadico (non più di 10 giorni), limitato a dosi minime e dovrebbe avvenire solo ed esclusivamente dopo il consulto con il medico o il farmacista.
Effetti Indesiderati
I lassativi irritanti sono probabilmente i più pericolosi della categoria, specie se utilizzati senza un valido motivo per lunghi periodi di tempo. Essi agiscono abbastanza rapidamente (6-12 ore) e, se assunti ad alte dosi, causano diarrea secretoria, cioè con formazione di muco, associata a dolori di pancia.
L'uso continuato può causare un disturbo noto come colite ipotonica, dal momento che contrazioni coliche troppo energiche possono compromettere, con l’andare del tempo, la normale attività muscolare del colon. In pratica, le onde peristaltiche necessarie per favorire l'evacuazione, vengono dapprima potenziate "artificiosamente" attraverso l'utilizzo di questi preparati e successivamente indebolite dagli stessi farmaci, che un po' alla volta rendono la muscolatura del colon sempre più incapace di contrarsi da sola.
I purganti antrachinonici possono conferire alle urine un colorito rosaceo o brunastro e sono controindicati in gravidanza e allattamento. Bisogna quindi abbandonare l'idea, fin troppo diffusa, che un lassativo sia allo stesso tempo innocuo ed efficace solo perché di derivazione naturale. Inoltre, mentre nelle formulazioni farmaceutiche il principio attivo viene accuratamente dosato, in molti lassativi di derivazione erboristica la concentrazione dell'ingrediente attivo è variabile, perché influenzata da numerosissimi fattori.
L'olio di ricino, oltre ad un sapore tristemente noto per la sua sgradevolezza, può causare malassorbimento e squilibri idroelettrolitici.
Un ulteriore effetto indesiderato legato all'abuso di questi lassativi è la melanosi, una alterazione della mucosa del colon che diventa più scura. Non è particolarmente pericolosa, ma è pur sempre una condizione non fisiologica della mucosa del nostro colon.

N.B
Aggiornamento: Nuovo Regolamento Europeo del 18 Marzo 2021.
In data 8 aprile 2021 è entrato in vigore il divieto di commercializzare alimenti e integratori alimentari contenenti idrossiantraceni e loro derivati, una famiglia di molecole contenuta in diverse piante, come aloe, cassia, rabarbaro e senna.

Lassativi lubrificanti o emollienti: facilitano il passaggio delle feci rendendole più morbide.
I più conosciuti sono: glicerina, olio di vaselina (noto anche come olio di paraffina).

Meccanismo d'azione
Mescolandosi al materiale fecale, questo tipo di farmaco contribuisce ad ammorbidirlo e lubrificarlo, facilitando il transito intestinale. Le feci  si presentano lucide e con aspetto untuoso per cui escono più facilmente. Possono essere assunti per via orale (richiedono dalle 12 alle 72 ore per esercitare il loro effetto) oppure per via rettale (supposte di glicerina), qualora si necessiti di un effetto immediato (15-60 minuti).
Effetti Indesiderati
Interferiscono con l'assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E, K) e di alcuni minerali (calcio e fosforo). Se si assume olio di vaselina in eccesso (oltre i 2-6 cucchiai al giorno normalmente consigliati) le feci diventano talmente morbide che può diventare difficile controllarne la fuoriuscita, inconveniente non da poco!
Inoltre, se l'elevata assunzione perdura nel tempo, può provocare un restringimento dell'ano.

Lassativi osmotici: agiscono trattenendo acqua nel colon.
I più conosciuti sono: lattulosio, sali di magnesio (magnesia S. pellegrino), sorbitolo, mannite, tamarindo

Meccanismo d'azione
Questi lassativi, una volta giunti a livello intestinale, trattengono e richiamano importanti quantità d'acqua, dando alle feci una consistenza semisolida o francamente liquida. Se assunti a dosi elevate hanno un effetto piuttosto rapido.
Effetti Indesiderati
I lassativi osmotici assunti in eccesso possono causare problemi renali (legati all'eccessiva assunzione di magnesio) e squilibri elettrolitici. Per questo motivo, essi sono controindicati nei pazienti affetti da patologie renali e generalmente sconsigliati ad anziani e bambini.

Le informazioni presenti in questo articolo sono fonte della mia personale esperienza lavorativa. Gli aspetti più tecnici sono tratti dal sito my-personaltrainer.it

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