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Il corpo non mente

La postura, il modo di muoverci, il nostro stare nello spazio è qualcosa che rivela inequivocabilmente qualcosa di noi. Anche se vogliamo nascondere certi nostri lati caratteriali è impossibile farlo completamente.
 
Magari, in alcune circostanze, esprimiamo a parole quello che tutti si aspettano da noi, come per esempio le condoglianze a un funerale, ma l’espressione del nostro volto, a nostra insaputa, rivela tutta la nostra noia e la voglia che abbiamo di essere altrove in quel momento.
 
Nello sviluppo di un disturbo alimentare concorre moltissimo la famiglia del paziente con tutte le relazioni affettive, più o meno patologiche, che legano i componenti gli uni agli altri.
 
Attenzione non per forza significa che i genitori non si amino tra loro o non amino i figli e che i fratelli siano come Caino e Abele. All’interno del gruppo familiare, però, può esserci una comunicazione sbagliata e rapporti non chiari tra i vari membri. Inoltre i vissuti dei genitori incidono pesantemente sulla vita dei discendenti. Infatti senza rendercene conto e senza volerlo tutti replichiamo i comportamenti appresi durante l’infanzia dai nostri modelli. Cioè nostra madre e nostro padre.
 
 
Un po’ di tempo fa, insieme alle mie figlie mi sono messa a guardare le mie fotografie di famiglia, nonni compresi. Questo lavoro di squadra ci ha permesso di scoprire, osservando con attenzione la postura dei soggetti ritratti e la loro posizione all’interno del gruppo le relazioni di potere e affettive che intercorrevano tra loro.
 
Per questo ho deciso di cercare in internet immagini di gruppi di persone legati da rapporti di parentela e provare ad analizzarle per scoprire cosa si nasconde dietro ai loro sorrisi o ai loro musi imbronciati.
Nello sviluppo di un disturbo alimentare concorre moltissimo la famiglia del paziente con tutte le relazioni affettive, più o meno patologiche, che legano i componenti gli uni agli altri.
Dentro il nucleo familiare può esserci una comunicazione sbagliata, rapporti non chiari tra i vari membri e molto intricati. Purtroppo i vissuti dei genitori, i loro traumi e dispiaceri, incidono pesantemente sulla vita figli. Infatti, senza rendercene conto e senza volerlo, tutti replichiamo i comportamenti appresi durante l’infanzia dai nostri modelli. Cioè nostra madre e nostro padre.

Un po’ di tempo fa, insieme alle mie figlie mi sono messa a guardare le mie fotografie di famiglia, nonni compresi. Questo lavoro ci ha permesso di scoprire, osservando con attenzione la postura dei soggetti ritratti e la loro posizione all’interno del gruppo, le relazioni di potere e affettive che intercorrevano tra loro.
Per questo ho deciso di cercare in internet immagini di gruppi di persone e provare ad analizzarle per scoprire cosa si nasconde dietro ai loro sorrisi o ai loro musi imbronciati.  
Infatti la postura, il modo di muoverci, il nostro stare nello spazio, rivela inequivocabilmente qualcosa di noi e dei sentimenti racchiusi dentro lo scatto fotografico. Anche se vogliamo nascondere certi nostri lati caratteriali il nostro corpo con gesti impercettibili lo tradisce a un'occhio attento.
Magari, in alcune circostanze, esprimiamo a parole quello che tutti si aspettano da noi, come per esempio le condoglianze a un funerale, ma l’espressione del nostro volto, a nostra insaputa, rivela tutta la nostra noia e la voglia che abbiamo di essere altrove in quel preciso momento.

Universo femminile





In questa foto è ritratto un gruppo tutto femminile con soggetti di diverse età.
A sinistra abbiamo una donna giovane con due ragazzine davanti. È possibile ipotizzare che sia la  madre con le figlie. La prima ha la mano sinistra sulla spalla di quella con la treccia e l'altra sulla spalla della più piccola.
È una madre affettuosa per entrambe le bambine ma si percepisce dalla loro postura che la madre confida particolarmente sulla maggiore delle due.
Questa ha il braccio sinistro infilato dentro a quello della signorina con l'abito a quadretti e la collana bianca.
Spostando il nostro sguardo verso il centro della fotografia troviamo alcuni particolari interessanti. Nonostante quest'ultima (con la collana bianca) sia tenuta saldamente al braccio dalla giovane con la treccia, nell'immagine, c'è uno spazio notevole tra le prime tre e tutto il resto del gruppo. Inoltre notiamo che mentre questa con la collana bianca è perfettamente dritta, le tre donne alla sua sinistra sono leggermente inclinate verso di lei (osserviamo la posizione delle loro teste). Quella di fianco vestita di bianco in modo molto evidente, le altre due in modo meno marcato.
Le bambine davanti alla signora con l'abito bianco probabilmente sono le sue figlie. La maggiore delle due fa la lingua, un gesto di irriverenza, infatti è trattenuta e tenuta a bada dalla madre, dall'altra più vecchiotta, ma anche dalla sorellina.
L'ultima a sinistra, con la persiana alle spalle, è leggermente scostata dalle altre e con la testa un po' inclinata verso l'esterno della foto.

Concludendo abbiamo il gruppo di donne al centro (quella con la collana bianca, quella vestita di bianco, quella dietro col collettino di pizzo e la più vecchia) che è molto coeso mentre le figure femminili ai lati sono invece leggermente in disparte.
Forse le donne centrali vicino alla donna più vecchia, probabilmente la madre del gruppo e nonna di tutte le giovani ragazzine, sono nate vicine d'età e prima di quelle ai lati, arrivate dopo qualche anno che, forse, dato che si somigliano molto, sono gemelle.

Il boss




Le persone in questa foto sono più o meno coetanee, a parte la nonna seduta e la nipote accucciata sull'erba ai suoi piedi.
 
Salta subito all'occhio che l'uomo sul lato sinistro della nonna, con gli occhiali scuri, è quello che comanda su tutti. Tutto il suo modo di occupare lo spazio denota grande potere e influenza. Mani sui fianchi, a gambe larghe ben piantato sul terreno, è il boss incontrastato.
Forse lui e la donna bionda alla sua sinistra, proprio dietro la nonna, sono fratello e  sorella, figli della donna anziana. L'uomo più alto dietro di loro ha la testa leggermente inclinata verso la bionda e probabilmente è suo marito.
A destra della signora bionda abbiamo un gruppo di tre persone, un uomo al centro con due donne ai lati.
Quella con i capelli più lunghi, un po' arretrata rispetto agli altri due, tiene la testa inclinata verso l'uomo e il braccio destro intrecciato con quello dell'uomo ha la mano sinistra sulla spalla della bionda. Tutto ciò fa pensare sia sua moglie e forse è la terza sorella (del boss e della bionda). L'uomo in camicia bianca e la donna con l'abito scuro col triangolo bianco hanno una postura molto simile col braccio destro nella medesima posizione. Questo suggerisce un grado di parentela piuttosto stretto, forse sorella e fratello.
Dietro quella con l'abito scuro si intravede una figura femminile di cui però si coglie poco o niente.
Si percepisce che il boss comanda su tutti ma questo potere lo isola un po' dagli altri. Infatti l'insieme delle persone alla sua destra non pende verso di lui ma dalla parte opposta e alla sua sinistra, proprio vicino, non ha nessuno.
Qualche passo più in là, sempre verso sinistra, ha un personaggio completamente staccato da tutti che si direbbe non centrare proprio niente col gruppo principale. Sorride in modo un po' strafottente con le mani in tasca e pare lì per caso.
In primo piano, al centro della foto, segno di rispetto verso la più anziana, davanti alla bionda, abbiamo la nonna seduta con la ragazzina accucciata a terra. La bambina è vicina alla nonna ma non è particolarmente prossima a nessun adulto e non si capisce quindi di chi sia figlia.

Il cocker, in primo piano, si fa i fatti suoi.

Sorrisi maschili



In questo scatto campestre di famiglia i due uomini sono proprio contenti.
Il vecchietto, veramente tranquillo e beato, ha una curiosa inclinazione indietro del busto come se volesse distanziarsi dalla ragazza col vezzoso orologino mantenendo ferma però la sua posizione.
La ragazzina davanti all'uomo alto, probabilmente il padre, in posizione semiseduta su qualcosa, ha un'espressione decisamente scocciata confermata dalla inclinazione verso l'esterno della testa.
La donna sul prato, sicuramente la mamma, invece, sembra rassegnata, infatti non sorride. I due bambini per terra vicino al nonno non hanno neanche l'ombra di un sorriso. In primo piano il più giovane di tutti sembra fregarsene alla grande dei malumori degli altri molto incuriosito dall'oggetto che tiene in mano. La posizione dei più piccoli insieme alla mamma più bassi del resto del gruppo suggeriscono una posizione subordinata. Chi comanda qui sono i due uomini e la ragazzina gli altri contano poco.


Ombre di famiglia




Al centro di questa fotografia troviamo un padre col figlio di cinque o sei anni.
Tutta la postura del busto del papà pende verso la sua splendida famiglia dimostrando un atteggiamento molto protettivo verso i suoi cari.
Il bambino con la maglietta a righe appare molto sereno col suo sorriso gioioso, il papà al suo fianco, invece, ha un'espressione stanca. Lui e il ragazzino sono lievemente inclinati verso la donna, che, forse molto presa dalla cura dell'ultimo/a nato/a che tiene in braccio,  è abbastanza lontana da loro e ha un sorriso solo accennato. L'ultimo/a nato/a  appare tranquillo/a, però.
In complesso l'insieme trasmette vibrazioni positive ma anche una certa stanchezza.
Quanto li capisco... tirare su i figli è un lavoro duro.
 

 
Far West




 
Questa immagine ha al centro un'adolescente con un sorriso un po' triste ma veramente graziosa col suo cappello texano.
Da una parte ha il padre, che sorride contento sotto un bel paio di baffi. Dimostra l'amore per la figlia inclinando leggermente la testa verso di lei.
La madre non sorride per niente e tiene addirittura la testa inclinata dalla parte opposta degli altri due.
Osservando con attenzione notiamo che la ragazza è perfettamente dritta, il padre pende verso di lei, mentre la madre col busto è inclinata verso l'esterno della foto. Ma la cosa che colpisce è come la ragazza si tiene saldamente ancorata ai genitori. Sembra quasi che voglia tenerli uniti e vicini con la forza, caratteristica che emerge anche dalle sue mani se osseviamo bene l' intreccio delle sue dita.
È da notare che nessuno dei due genitori abbraccia la figlia. Il padre tiene le braccia dietro la schiena, la madre ha entranbe le mani appoggiate sui suoi fianchi, nella sinistra  stringe qualcosa!
La bambina seduta sul prato è più vicina alla madre e alla sorella, ma è ancora ignara di tutto.
Immagino che l'adolescente non avrà vita facile se veramente ha il compito di tenere insieme due adulti che hanno poco da dirsi.

Viva la televisione!

 



Sicuramente qui si celebra l'evento straordinario dell'arrivo in famiglia della televisione, simbolo in quegli anni di una certa agiatezza.
Per noi oggi questa immagine ha qualcosa di buffo ma negli anni sessanta, periodo in cui probabilmente è avvenuto lo scatto, avere questo elettrodomestico nel proprio salotto era veramente per pochi. Per questo occupa il posto d'onore e si trova, di diritto, al centro dell'immagine.
Per prima cosa notiamo che solo i genitori, sorridenti, sono seduti. Il papà col figlio maggiore alle spalle, a sinistra del "mostro sacro" e la madre, con dietro la figlia secondo genita, a destra.
È interessante notare che il primo figlio appoggia il braccio sinistro sulla tivù, insomma è anche un po' sua, forse perchè l'acquisto è frutto un po' anche del suo lavoro. Mentre l'espressione del viso dei genitori esprime una certa, contenuta, soddisfazione i figli dietro di loro appaiono leggermente più tristi. Anche il terzo ragazzo, accovacciato vicino al padre e davanti al fratello più vecchio, non sorride.
Gli ultimi due nati, seduti per terra a gambe incrociate, invece, sprizzano felicità da tutti i pori.
 

 
Tutti in posa!




Questo scatto, quasi certamente fatto in occasione di un evento religioso importante, mostra la famiglia riunita al completo davanti alla chiesa. Forse si tratta di qualcosa inerente alla bimba col cappello bianco, chissà.
 
I genitori, molto immersi nel loro ruolo, non si guardano l'un l'altro e hanno lo sguardo rivolto verso qualcosa al di fuori dell'inquadratura in direzioni opposte e incrociate. Le figlie, quattro femmine, guardano l'obbiettivo. Tutto l'insieme mostra una estrema rigidità. Solo la secondo genita mostra un atteggiamento molto protettivo, nei confronti della sorellina col cappellino, pendendo verso di lei.
Sono tutti serissimi e comunicano una grande tristezza.
 
 
Cara sorella!


 
 
Questo, probabilmente, è il ritratto tre fratelli. Tutti sorridono suggerendonci che tra loro c'è una grande unione.
Analizzando attentamente il gruppo notiamo che la bambina davanti ai fratelli maggiori è perfettamente dritta mentre i ragazzi dietro a lei convergono leggermente tra loro.
La loro postura comunica certamente il loro affetto per lei e un senso di protezione verso la sorellina ma non solo.
Le loro mani sulle sue spalle la trattengono saldamente, manifestando chiaramente quanto la sorellina sia fondamentale per l'equilibrio del trio. L'atteggiamento dei ragazzi, con questo fare protettivo e possessivo al tempo stesso, mostra, secondo me, quanto in realtà abbiano bisogno della sorellina.
La bambina, sicuramente molto amata, è il pilastro di tutto il gruppo, grande responsabilità che grava sulle sue spalle.
 

Il giovane sacerdote
 
 
 
 
Eccoci davanti a un gruppo familiare sicuramente molto pio.
Al centro dell'immagine troviamo i due figli maggiori, uno dei quali, come si intuisce dall'abito, è già avviato sulla via del sacerdozio. Sono molto vicini d'età con le teste che convergono lievemente. Tutto ciò, insieme alla loro forte somiglianza, potrebbe far pensare che siano addirittura gemelli.
Sono molto seri.
Il ragazzo alla loro destra pende un po' verso i fratelli e mostra un accenno di sorriso. A sinistra dei fratelli, alle spalle del padre, c'è una ragazzina che è la più felice di tutti. Il padre, seduto sul bracciolo della poltrona anni sessanta, di fronte a lei, è molto  burbero.
Seduta proprio in poltrona, troviamo lei, la genitrice di tutti, nonchè consorte del burberone. Ha un sorriso radioso, è veramente orgogliosa del suo giovane pretuccio. E' completamente staccata dal marito, tiene le mani in grembo e le gambe incrociate, segno di una certa chiusura su se stessa. È più vicina alla figlia minore, seduta sul bracciolo destro, che al marito.
La ragazzina, abbozza un sorriso appenna percepibile, ma ha uno sguardo tristissimo.
Non si scambiano nessun gesto d'affetto manifesto, cosa dovuta, forse, all'ufficialità del momento.

La famiglia felice in vacanza...



 
Qui abbiamo l'immagine di una famiglia serena in un momento di svago, forse una vacanza.
 
Entrambi i genitori hanno l'espressione serena, direi proprio felice. Anche il figlio maggiore in primo piano ha un bel sorriso. È praticamente in mezzo ai genitori, ma, cosa importante da notare, equidistante dai due.
Il bambino più piccolo è in braccio alla mamma ma i genitori non vengono separati da ciò. Infatti il padre dimostra un forte attaccamento verso la moglie e il pupo circondandoli entrambi con il braccio destro.
Il fatto che la moglie si trovi alla sua destra indica quanto la donna sia importante per lui.
Infatti il collocarsi a destra o a sinistra di qualcuno, anche se superficialmente può sembrare casuale, in realtà non lo è mai.
Pensando attentamente non diremmo mai a qualcuno di cui non ci fidiamo fino in fondo "Vieni quì vicino a me..." indicandogli la nostra destra. La destra si riserva, generalmente, a chi amiamo profondamente o a chi gode della nostra totale fiducia.


 
Chi sorride fa la penitenza!



 
In questa immagine abbiamo probabilmente due gruppi famigliari.
Tutte le persone all'interno dell'inquadratura sono disposte una di fianco all'altra ma su tre piani diversi.
Iniziamo la nostra analisi partendo da quelli adiacenti al muro.
Vediamo che due dei tre uomini portano il cappello, una volta considerato segno di distinzione e intuiamo da questo che siano i capi famiglia. Quello senza cappello ha lo stesso mascellone della donna davanti a lui quindi probabilmente è suo fratello. I due più vecchi probabilmente sono marito e moglie. Ma il fatto che siano parecchio distanti l'uno dall'altra fa sospettare che il loro rapporto non sia proprio da favola.
Analizzando complessivamente la fotografia vediamo che il signore alto col cappello con un'espressione un po' beffarda, alla nostra sinistra, è un po' da parte rispetto agli altri.
Potrebbe essere il marito della donna con l'abito bianco rigato e padre di tutti i più giovani che hanno con lui una certa somiglianza (nelle sopracciglia).
Se le altre persone appartengono tutte alla medesima famiglia, questa sua posizione marginale, un po' staccata dal gruppo, potrebbe far pensare che sia po' isolato dagli altri.   
Succede spesso che alcuni individui non siano completamente integrati nei nuclei familiari.
Questo può avvenire per vari motivi:
 
·         culturali, un diverso titolo di studio più alto o più basso;
 
·         economici, è più ricco o più povero del resto della famiglia;
 
·         geografici, proviene da un'altra regione o è di nazionalità diversa da quella della famiglia;
 
·         di salute, presenta un handicap fisico o una malattia;
 
·         ha uno stile di vita ritenuto negativo e disonorevole per la famiglia;
 
·         ha un diverso credo religioso.
 
Mi sono venuti in mente questi ma ce ne possono essere anche altri che a me sfuggono.
Davanti a questi quattro, al centro della foto, abbiamo tre donne.
Quella a sinistra, vestito bianco con righe orizzontali, probabilmente è la mamma di tutti i più giovani ed è sposata col soggetto emarginato.
La signora ha la testa flessa leggermente verso la ragazzina al centro con un lievissimo sorriso. La seconda è la prima figlia della coppia giovane, sorella dei quattro in prima fila. L'ultima, vestito bianco con disegni, diciamo che non è di ottimo umore. Si intuisce dalla espressione feroce e dal fatto che non tocca nessuno e tiene le braccia dietro la schiena. Questa potrebbe essere forse la figlia minore dei coniugi anziani perchè somiglia nelle guance e nel disegno delle labbra all'anziano alle sue spalle.
In primo piano abbiamo quattro bambini, probabilmente tutti figli della donna col vestito bianco rigato, fratelli della ragazzina alle loro spalle. La mamma ha le mani sulle spalle del più piccolo con atteggiamento protettivo. Se osserviamo bene la posizione delle gambe delle due bambine al centro notiamo che hanno già un fare da signorinelle. Quella davanti alla primo genita è molto seria, l'altra sorride e con fare materno appoggia il braccio sinistro sulla spalla del bambino coi pantaloncini scuri.
Entrambi i maschietti hanno un po' le gambe a x, soprattutto quello con i calzoncini scuri. Questo è un particolare su cui bisogna soffermarsi.
Tenere le ginocchia e, di conseguenza le gambe, in questa posizione indica che l'individuo non ha un concetto gran ché positivo di se stesso. Questo perchè la zona inguinale, sia femminile che maschile, è la nostra fonte di piacere fisico. Il proteggerla e un po' nasconderla dai "pericoli" esterni la rende meno accessibile anche a noi stessi.
Queste considerazioni possono sembrare un po' azzardate. Però sono frutto della mia personale esperienza sia professionale che di ex paziente, ma anche del lavoro sul corpo che ho fatto su me stessa unito al mio spirito di osservazione.

 
Depressione!



 
In questa fotografia abbiamo un unico gruppo familiare.
Due coniugi con tre figlie, una persona anziana e un ragazzo, sicuramente il fidanzato della ragazza che abbraccia.
Notiamo che sebbene il giovane si trovi in posizione laterale rispetto agli altri non proviamo la sensazione di esclusione che dava l'uomo col cappello della foto precedente.
Nonostante questo elemento positivo nell'inquadratura, i sorrisi qui non abbondano.
Solo la signora brizzolata e la donna anziana seduta, probabilmente madre e figlia (si assomigliano un po'), hanno un sorriso accennato.
La figlia di fianco alla signora con i capelli grigi è un po' lontana da lei perchè trattenuta dal ragazzo, ma trovandosi alla sua destra fa pensare che sia quella su cui la madre confida maggiormente. Inoltre entrambe hanno lo stesso gesto di protezione verso la vecchia con la mano sulla poltrona su cui è seduta.
L'uomo alto è lievemente inclinato verso la moglie che si trova alla sua sinistra, segno che tra i due le cose non vanno male mentre alla sua destra, che come abbiamo già detto è un segno di fiducia, troviamo una delle figlie. Questa signorina, pur essendo davanti a lui, gli sta  vicinissima fatto che dimostra quanto sia affezionata al padre.
Davanti a tutti, secondo me, abbiamo, seduta sul bracciolo della poltrona, molto spostata verso la nonna, la più giovane delle figlie e anche quella con il viso più triste.

Troppo sole!



 
In questo scatto, secondo me, abbiamo tre sorelle con i rispettivi figli.
 
Le tre adulte sono quella con l'abito a quadretti, quella con l'abito senza maniche e la cinta scura in vita e quella accucciata per terra con la camicetta bianca.
La cosa che salta subito all'occhio, iniziando da sinistra, sono gli occhiali scurissimi dei primi quattro personaggi in piedi.
Ho pensato immediatamente che abbiano tutti una qualche malattia agli occhi, forse ereditaria, per cui sono costretti a proteggerli da una luminosità eccessiva. In effetti notiamo che si tengono tutti abbracciati, quasi a volersi sostenere l'un l'altro. La ragazza in mezzo mostra qualche anno in più dei ragazzini al suo fianco.
La signora col vestito a quadretti tiene a braccetto la giovane alta vestita di scuro. Le sta molto vicina in una posa molto rilassata e affettuosa, infatti la sua mano sinistra infilata dentro il braccio dell'altra è proprio pendente. Quella alta con i capelli con la riga in mezzo mostra un forte attaccamento verso la ragazza bassina con l'abito bianco, la abbraccia, quasi l'avvolge. Quest'ultima ha le mani sulle spalle di quella accovacciata con la camicia bianca. L'ultima di quelle in piedi pende notevolmente verso la bassina e come lei ha una mano sulla spalla di quella accovacciata. Ha un'espressione un po' timida e molto meno sorridente delle altre due donne.
Per terra da sinistra vediamo prima il più piccolo di tutti abbracciato in modo protettivo dalla sorellina maggiore di qualche anno. Un po' lontana da questi due vediamo una bimba con scarpe e calzini bianchi. È abbastanza somigliante a quella col fiocco bianco in testa. Nonostante questo sta un po' per conto suo perchè non è molto prossima ai primi due né ai due più grandicelli davanti a quella con la camicia bianca, che è la più belloccia delle sorelle adulte.
In lei qualcosa fa ipotizzare che sia la più favorita dalla sorte. Sembra vestita meglio delle altre due, più femminile e civettuola.
Il bambino e la bambina accovacciati davanti a lei probabilmente sono figli suoi. Le stanno vicini, la mamma tiene le mani sulle spalle del maschio in maniera protettiva ma anche possessiva (sempre la vecchia storia tra il figlio maschio e la MAMMA). La sorella con lo scamiciato scuro che si sporge parecchio verso la madre e il fratello ha in mano un paio di occhiali probabilmente da vista e non da sole.

 
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