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MAMME E BAMBINI


LA GRAVIDANZA


La gravidanza è un periodo di aumento di peso fisiologico, cioè normale, per la donna. Tutto il corpo della futura mamma si predispone a nutrire, proteggere e in generale a soddisfare le esigenze del nuovo essere. L’utero si ispessisce, crescono la placenta e il volume di sangue circolante. Cresce anche il tessuto adiposo sottocutaneo. Il peso aumenta soprattutto nell’ultimo trimestre. Questo in previsione dell’allattamento perché la lattazione è un dispendio calorico notevole di circa 800 calorie giornaliere. Un incremento di peso dai 9 chili fino a 12-15, nell’arco dei nove mesi, è perfettamente normale. Un aumento oltre i 15 chili è indice di una sovralimentazione. In questo caso, dopo il parto, gran parte rimarranno in eredità alla mamma.

                                    
 ALIMENTAZIONE DEI BAMBINI



Il neonato, si sa, si nutre esclusivamente di latte per  i primi cinque mesi abbondanti della sua vita. Se è latte materno meglio per tutti, per lui prima di tutto, ma anche per i genitori, primo per la praticità e l’igiene, (dal produttore al consumatore), ma anche per il risparmio economico sul bilancio familiare.
Il primo latte che si produce è il colostro. E’ un liquido giallastro, sieroso, composto principalmente da acqua, leucociti, proteine, fra le quali anche agenti immunologici, grassi e carboidrati. E’ secreto dalle ghiandole mammarie durante la gravidanza ed i primi giorni dopo il parto. Con il colostro la madre trasmette le proprie difese immunitarie al figlio, che lo proteggono nei primi mesi di vita. Dopo questi primi giorni dovrebbe arrivare la montata lattea. Ad alcune scoppia come un fiume in piena ad altre invece arriva un po’ alla volta, più lentamente. Abbiate pazienza e non demoralizzatevi. Abbiate fiducia, arriva.
La principale nemica dell’allattamento al seno è l’ansia. Quindi cerchiamo di stare il più possibile tranquille, allontaniamo i rompicoglioni e dedichiamoci solo a nostro figlio. Va innanzi tutto spiegato che quello che stimola la produzione di latte è la suzione, quindi all’inizio più si attacca il neonato al seno e meglio è.
E se la mamma, effettivamente, ha poco latte? Il dubbio è lecito perché è vero non tutte le donne sono latterie ambulanti. Per capire se mangia a sufficienza senza stressarci più del dovuto è sufficiente pesarlo una volta alla settimana. Se cresce regolarmente mettiamoci l’anima in pace, va tutto bene.
Se il nostro pupo/a è un neonato pigro che non ha voglia di succhiare e il pediatra consiglia l’aggiunta di un po’ di latte artificiale, niente paura. E’ importante però offrire sempre prima il seno al bebè e dopo integrare col biberon. All’inizio della poppata il bambino ha più fame e quindi la suzione è più efficace, dopo a pancia piena per forza di cose, è più pigro. Con il latte artificiale, comunque, i bambini crescono bene e in genere non hanno particolari problemi.


Come capire se il nostro tesoro mangia abbastanza? Qui nascono subito due partiti i fautori della doppia pesata e quelli dell’alimentazione libera. La doppia pesata consiste nel pesare il bambino prima e dopo la poppata per capire quanto latte ha preso. Questo può generare una spirale di ansia che non giova né alla mamma né al bambino. In più se il neonato prima della seconda pesata fa la pipì o va di corpo ci sballa tutti i calcoli. L’alimentazione libera, invece, fa fare ad entrambi una vita più serena. In effetti, i lattanti hanno un meccanismo fame sazietà che funziona perfettamente e quando sono sazi si staccano da soli dal seno o dal biberon e dopo un po’ si mettono a dormire. Certe volte, quando il nostro pargolo piange, non è facile capire cosa ci vuol dire, ma non facciamoci prendere dal panico. Prima gli offriamo il seno o il biberon se non lo accetta non è quello il motivo del pianto. Non insistiamo a dargli da mangiare per forza se lo rifiuta. Forse ha mal di pancia o ha bisogno di essere cambiato o cullato. Insistere troppo col cibo può essere molto dannoso e rischiamo di incamminarci su una strada che sarà sempre più difficile e non ci porterà da nessuna parte. Quando non sappiamo più cosa fare per sedare il suo pianto, abbiamo provato tutto e non sappiamo più a che santo votarci, proviamo a cantare.
Con le mie, a volte, funzionava.  

I primi giorni dopo la nascita il peso del neonato cala di circa il 10%, ma non c’è da spaventarsi, è normale. Poi incomincia a crescere. I neonati crescono circa 25-30 gr al giorno, quindi intorno ai due etti la settimana. Controllare settimanalmente il peso è importante. Un bebè che mantiene questo tasso di crescita è sano e significa che mangia a sufficienza, anche se non segue le tabelle. Se poi una settimana cresce meno non succede niente. La mia prima figlia nel suo primo mese di vita è cresciuta due etti. Ha cominciato a crescere regolarmente durante il secondo mese, ma non le è successo niente di male.


N.B.
La mamma che allatta deve prestare attenzione a quello che mangia perché alcuni alimenti possono dare strani sapori al latte. E’ il caso degli asparagi, dell’aglio, la cipolla. Anche alcune verdure come cavolfiori, broccoli, cime di rapa, verze, peperoni, porri possono influire sul gusto del latte. Occhio anche alle castagne, che hanno un sapore molto particolare. I neonati però poi si abituano a questi cambiamenti.



LO SVEZZAMENTO


In America del Sud per calcolare le pappe per i bambini boliviani usavo le tabelle dell’OMS. La gente, in quei posti, non sa né leggere né scrivere. Per spiegare come alimentare i bambini disegnavamo dei tabelloni dove le quantità venivano misurate in cucchiai e cucchiaini.
Tornata a casa ho cominciato a frequentare un reparto di pediatria italiano. Studiando i testi di pediatria mi sono accorta che c’era una tendenza a sovralimentare i bambini fin dai primi mesi d’età. Una differenza veramente mostruosa non giustificata da niente dato che il tasso di crescita umano è uguale per qualsiasi razza. Le pappe consigliate nei testi italiani erano tre volte superiori ai fabbisogni umani!
Sono rimasta un po’ sconvolta!
Questo mi ha fatto capire che siamo vittime di un’abbondanza di cibo che assolutamente non sappiamo gestire. Questo perché il ricordo delle privazioni della guerra è ancora molto presente nella memoria collettiva.
Inoltre c’è uno strano fenomeno. I pediatri registrano già da molti anni un pericoloso incremento del peso della popolazione infantile, nei primi cinque anni di vita. Ciò nonostante le mamme, le nonne, le zie, insomma tutti quelli che circondano i bambini, si preoccupano di farli mangiare il più possibile. Sarebbe interessante farle incontrare queste due popolazioni (mamme, nonne e pediatri) e farle dialogare, in modo che ci sia uno scambio d’informazioni efficace.

In alcune famiglie il mangiare è un terreno minato. I bambini non sono stupidi e se capiscono le nostre ansie imparano a usarle. In queste famiglie intorno al mangiare cresce tutto un bosco di sentimenti contrastanti che non c’entrano niente con l’alimentazione e il cibo diventa una potente arma di ricatto. Un bambino grandicello, di cinque o sei anni, è perfettamente in grado di dirlo quando vuole mangiare,  assecondare troppo le sue richieste alimentari o i suoi capricci è sbagliato e genera dei comportamenti distorti che possono creargli delle abitudini alimentari scorrette.

Per scrivere queste poche righe mi sono un po’ documentata su internet e ho scoperto che questa tendenza a ipernutrite i bambini, per fortuna, è un po’ migliorata.  I consigli che ho trovato per le pappe sono più adeguati (nostrofiglio.it) Mi auspico che questa nuova tendenza, più sana, arrivi veramente alle mamme. Sempre nello stesso sito c’è anche un forum sull’allattamento materno, abbastanza interessante.


TORNARE COME PRIMA DOPO IL PARTO


Riprendere il proprio peso dopo la gravidanza è un cruccio di tutte le giovani mamme. Anche perché ci fanno vedere che le star dopo un mese sono meglio di prima. Fermiamoci un attimo a pensare. Ma se ci abbiamo messo nove mesi per diventare come una mongolfiera è possibile che basti un mese perché tutto torni come prima? E’ possibile per le star che hanno eserciti di baby sitter e palestre casalinghe superaccessoriate. Ma noi, comune mortali con una vita normale, prendiamocela comoda. Il fisico femminile è predisposto per la gravidanza e il parto, ma è pur sempre uno sconvolgimento. Il ritorno alla normalità può richiedere parecchi mesi. Non ci stressiamo inutilmente per queste cazzate. Guardiamo con soddisfazione nostro figlio/a, portiamolo a spasso, coccoliamolo e freghiamocene del resto.

Una cosa che ho notato nel mio lavoro quotidiano è la tendenza che hanno tante  mamme (anche io) a finire le pappe lasciate dai bambini. Per esperienza personale le pappe dei propri figli sono una grande tentazione (sono buone), ma sono molto nutrienti. Buttiamo i resti di pappa nel bidone senza sensi di colpa, per favore.

E’ vero, però, che molte donne restano sovrappeso dopo la gravidanza. Può essere conseguente a un aumento di peso eccessivo durante la gravidanza oppure dopo la nascita del bambino.
C’è una riflessione importante da fare su questa cosa. Diventare madri non è una passeggiata. Cambia la relazione col partner, e in generale, è una rivoluzione che coinvolge ogni aspetto dell’ esistenza femminile. Far coincidere il ruolo di madre e moglie è tutt’altro che facile. La moglie è un essere sessuato, la mamma no. Questi due aspetti sono in armonia tra loro nella neomamma? Uno dei due prevale sull’altro? Quale? E’ ancora interessata al suo partner o è totalmente (troppo) presa dal suo ruolo di madre? Se l’aspetto asessuato, della madre, prevale sull’altro la donna fatica a riprendere le forme femminili.



LE MERENDINE E GLI ALIMENTI INFANTILI


Un capitolo a parte sono tutti quegli alimenti destinati all’infanzia che sono ampiamente pubblicizzati alla televisione e dappertutto ormai. Tutta questa gamma di prodotti creati per i bambini, sono soprattutto un modo per spillarci dei soldi. C’è la mania generalizzata di addizionare vitamine in qualsiasi cosa i nostri figli si mettono in bocca. Questo però è solo un escamotage pubblicitario per attirare i consumatori perché un bambino che mangia regolarmente una dieta variata non ha bisogno di supplementi vitaminici di nessun genere. Anche tutte le merendine alla cioccolata, marmellata e via dicendo sono in genere di scarsa qualità e sono, spesso, modi per riciclare eccedenze alimentari. Il latte delle merendine propagandate con “più latte” è in polvere e di dubbia provenienza. Anche quelle propagandate “con latte fresco” non hanno nessun senso. Il latte fresco è meglio darglielo nel bicchiere e non come ingrediente di una farcitura piena di grassi scadenti. La cioccolata é meglio dargliela sotto forma di una tavoletta di marca buona, ricca di cacao con un bel pezzo di pane. Leggiamo le etichette e scegliamo sempre gli alimenti con meno grassi. Questo, non per una sterile fissazione sulla linea, ma perché siamo particolarmente attirati dal gusto grasso ed è più facile mangiarne troppo.
Cerchiamo di abituare i nostri figli alla pienezza dei sapori originali degli alimenti, la bontà della frutta, del miele, di una buona marmellata, di un uovo sbattuto con lo zucchero. Lo so che lavoriamo e il tempo è sempre poco, ma almeno la domenica o durante ferie si può fare.  

Anche per le bibite gasate vale lo stesso discorso. Diamole raramente per esempio nei giorni di festa. Non abituiamo i bambini a berle durante i pasti, sono solo calorie inutili.
Un giorno, nella mensa di un grande, magazzino di mobili ho visto un tizio che mangiava un piatto di spaghetti al ragù e ci beveva dietro la coca cola. Sinceramente che pena mi ha fatto!

I vari “ovetti” e schifezze varie alle casse se proprio non riusciamo a proibirli completamente cerchiamo almeno di diminuirli, tipo ridurli a tre giorni la settimana. Ovviamente è meglio non tenere la scorta in casa di queste porcherie.

Io non sono né salutista, né vegetariana, né niente però quando vado a fare la spesa ragiono e cerco di non farmi abbindolare. In casa io e mio marito selezionavamo gli alimenti all’origine cercando di offrire prodotti buoni alle nostre figlie, ma tutto quello che c’era in casa era accessibile a tutti. Non ha senso proibire, ha senso non comprare! Questa era la regola della famiglia fuori di casa erano libere di mangiare quello che trovavano.  Questo perché non volevamo che il mangiare diventasse una ossessione e che si sentissero troppo diverse dagli altri bambini. In ogni caso un po’ lo erano comunque. Adesso che sono adulte capiscono l’importanza di una alimentazione sana, mangiano di tutto e hanno un rapporto normale col cibo.

Per offrire buoni alimenti ai nostri figli vige sempre la regola di leggere bene le etichette dei prodotti.
Una volta sono rimasta veramente esterrefatta leggendo l’etichetta di biscotti per la prima infanzia destinati a bambini con problemi di allergie alimentari.
Erano senza uova, senza latte, senza glutine ma pieni di additivi!



                     BAMBINI MANGIONI



Alcuni bambini sono particolarmente attratti dal cibo. Se ci rendiamo conto che questa non è una bella roba per lui facciamoci un esame di coscienza… non per sentirci in colpa, ma per il suo bene.
Siamo sicuri che non dipenda un po’ anche dal nostro (di tutti e due i genitori) atteggiamento?
Siamo sicuri di non comunicare, pur non volendo, che ci fa piacere vederlo mangiare molto?
Ricordiamo che i bambini non desiderano altro che compiacere i genitori e quindi fargli un piatto piuttosto abbondante e guardarlo mangiare sorridendo, indirettamente è come dirgli “MANGIA, MANGIA!”
Inoltre se ha già mangiato la sua razione non offriamogli continuamente cibo senza che lui lo chieda. Aspettiamo che sia lui a domandarlo. E quando chiede del cibo, pur avendo già mangiato, invece di dire “Quanto ne vuoi?” proviamo a chiedere “Hai ancora fame?”
Il nostro obbiettivo non deve essere quello di crescere persone magre, ma individui in grado di gestire in maniera sana gli stimoli del proprio corpo e quindi saper capire quando e quanto mangiare. Se continua a chiedere cibo quando ha già mangiato cerchiamo di essere amorevolmente categorici e dargli solo verdura o frutta. Se vogliamo provare ad avventurarci su questa nuova strada ricordiamo che i bambini ci mettono poco a capire che il vento è cambiato e possono dire anche cose poco carine tipo “Tu non mi vuoi più bene!” (lo dico per esperienza personale) Proviamo a rispondere che stiamo seguendo i consigli del dottore e questi cambiamenti li facciamo proprio perché gli vogliamo bene.

Non voglio illudervi, infatti non è facile, ma migliorare non è impossibile.






COSTRUIRE UNO STILE DI VITA SANO FIN DA PICCOLI



Una cosa che  mi sconvolge un po’ nei genitori di oggi è l’abitudine, ormai abbastanza generale, di portare i bambini nel passeggino fino ai quattro anni e oltre del pargolo. Ogni tanto si vedono questi bambini seduti, rattrappiti sul carrozzino, con le ginocchia in bocca. Non so forse è una fissa solo mia. Un bambino di due anni e mezzo può benissimo camminare e correre, ma certo quando è stanco lo devi portare in braccio (le colpe dei padri ricadono sui figli!). Io credo che l’uso del passeggino protratto per troppo tempo contribuisca, già in così tenera età, a crescere degli individui pigri. I video giochi, i tablet e via dicendo, incrementano questa tendenza alla sedentarietà. Intendiamoci, io non sono contro la tecnologia a priori, ma per un uso consapevole di tutte queste cose, come per quello che riguarda la tv. La scarsa attività fisica dei nostri bambini e nipotini porta queste nuove generazioni verso un futuro di sicuro sovrappeso e obesità, quindi malattie.



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