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Compere

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Amica di Lella · 20 Dicembre 2014









Io e Lella, oggi, andiamo a far compere. Sono di rito in questo periodo. La tappa al bar l’abbiamo già fatta e siamo anche in ritardo sulla nostra tabella di marcia. Arranco dietro alla mia amica del cuore che, abituata a correre dentro agli ospedali, ha un passo da alpino che fatico a starle dietro. Io non faccio tanti regali, ma qualcosa a mia cugina glielo compro ogni anno. Anche lei è figlia unica. Ormai siamo rimaste solo noi di questo ramo della famiglia e da quando siamo rimaste sole il Natale lo facciamo insieme. G. si diverte con loro, dice che il marito è simpatico e lei è una bella donna. L’anno scorso le ho comprato un libro, quest’ anno vorrei cambiare genere di regalo. - Andiamo in profumeria, voglio prendere qualcosa per il corpo per mia zia.- -No il Larioblu, per favore!- dico -No, no. Anche a me adesso quelli lì mi stanno sullo stomaco! Qui vicino c’è una nuova profumeria, aperta da poco.- -Ok, andiamo a vedere.- La signorina che c'è dentro è gentile, ci sa fare. Compriamo un sacco di roba e praticamente finiamo quasi tutto il budget. Uscite dalla lì ci dirigiamo verso l’HeM. Proviamo un po’ di cose, usciamo senza prendere niente. Siamo un po’ stanche e prima di uscire ci sediamo un po’ su una panchina. -Grazie per la sopa coada! Era squisita!- mi dice Lella- Ma anche la zuppa con il cavolo nero era molto buona. Cosa farei senza di te?- -Non dire stupidaggini. Faresti senza di me. Come va con il fisioterapista? E’ un bel tipo?- domando con fare ammiccante. -Neanche un po’. Per adesso mi sta insegnando delle tecniche di rilassamento. Comunque bene dai. Però ci vuole tempo non bisogna avere fretta. Sto ancora prendendo gli antidolorifici.-








Stiamo sedute un po’, poi prendiamo su i nostri pacchetti e ci dirigiamo verso la macchina. In macchina stiamo un po’ in silenzio, Lella guida senza fretta. A un certo punto la guardo e dico -Domanda da un milione di dollari…cosa fai per l’ultimo dell’anno?- lei risponde molto tranquilla -Non ho nessun progetto. Ma ti dirò starei volentieri a casa, da sola.- Insorgo violentemente -Questo, nell’anno della tua rinascita, non può essere!- Scoppia a ridere -Hai qualcosa da propormi?- Esulto -Si una roba bellissima! Un collega di G. che va sempre a ballare la salsa con la moglie ci ha invitato al cenone della loro scuola di ballo! Quest’anno si balla!-








Lella ride come una matta,  è bellisima così! -Ma dai, non ho mai ballato! Non verrò mai a una roba del genere!- Metto il broncio -Non puoi farmi questo. Anche io non ho mai ballato e neanche la mia dolce metà, ma chi se ne frega!- Insisto parecchio e alla fine la convinco. -Sarà il fiasco più vergognoso della mia vita!- dice. La sgrido e le ricordo gli insegnamenti della Gustalavita che dice sempre di cercare il bello nelle situazioni, di essere positivi, insomma. -Guarda che faccio la spia e la prossima volta ti aumenta la parcella!- Ride -Va bene, va bene. Come bisogna vestirsi?- -Procaci e mostrare bene la mercanzia!- mi metto le mani sotto le tette e me le tiro su, modello super maggiorata. La mia amica ride di gusto che è un piacere guardarla. Torna seria e mi racconta che è calata ancora di peso. Allo stato attuale ha perso otto chili, ma soprattutto si sente bene. Ha imparato un po’ ad accettare i suoi difetti e a perdonarsi. Adesso è più consapevole dei suoi sentimenti e delle sue emozioni e non le riversa più sul cibo. Da molto tempo non si abbuffa. E’ soddisfatta di se stessa. -Bene – dico – questa festa danzante sarà il coronamento con botto delle tue recenti vittorie!- -Ma si, dai, bisogna osare, ogni tanto.-  -Appunto!- La saluto con un bacio ed entro in casa. Dopo un attimo esco di nuovo -Ah, dimenticavo… vestiti nuovi, mi raccomando!-








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