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Cenone di Capodanno!

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Lella · 30 Dicembre 2014





Ah, che bello oggi vado con Lella a comprare un vestito nuovo da usare per la mia prima serata di ballo! Dopo aver fatto un rapido giro di perlustrazione delle vetrine, in preda all’incertezza, chiedo a Lella -Dove andiamo a vedere?- -Dipende da quanto vogliamo spendere. Comunque io proporrei, se sei d’accordo, dato che è la prima volta che andiamo a ballare dopo secoli, di non fare le taccagne e per una volta concederci uno spicchio di lusso. Cosa dici?- Rispondo entusiasta, che sono proprio della sua stessa opinione e decidiamo di andare da Coin. Per fortuna non è pieno come un uovo e cominciamo a provare un po’ di cose. Dopo un certo tempo e parecchia pazienza arriviamo al dunque e scegliamo, io un abitino morbido grigio scuro e Lella un vestito un po’ aderente in velluto marrone. La commessa quando esce dal camerino di prova commenta che quel modello e quel colore sono abbastanza difficili, ma a Lella donano veramente. Dopo il vestito, Lella, non contenta, vuole anche andare a cercare qualcosa per impreziosire lo scollo dell’abito. Passiamo a un altro reparto del negozio. Qui trova un collettino in pizzo e perle veramente delizioso!







Non credere che sia diventata spendacciona. Mi hanno invitato a una laurea e lo userò anche in quella occasione. - - Ma senza colletto lo puoi mettere quando vuoi, non è molto elegante. - - Si è vero. Senza colletto non è per niente impegnativo. – Usciamo, noto che Lella è proprio di buon umore. – Sai - mi dice – per me questo è un esperimento importante. - - Che tipo di esperimento? – domando stupita. Mi spiega che praticamente, da quando va dalla Gustalavita, è la prima volta che si trova in un ambiente sconosciuto in mezzo a gente che non ha mai visto, senza conoscere il menù e a dover decidere cosa mangiare. Questa è una di quelle situazioni che fino a qualche tempo fa la mandavano in paranoia totale. Le evitava come la peste. - Adesso come ti senti? - - Non del tutto tranquilla, ma neanche da mettere con prima della dottoressa. Comunque mi sono preparata un programma preciso. Ho stabilito di mangiare l’antipasto, il secondo, il contorno e il panettone. - - Ce la farai a rinunciare ai primi e ai dolci? – dico mentre ci dirigiamo verso l’auto - Penso di si. Un fallimento ti provoca tanti di quei sensi di colpa e frustrazioni. Ti girano dentro parecchi giorni, sai. Chi non ha provato non può capire. Adesso, però, riesco anche a razionalizzare un po’ questi sentimenti. Ho mangiato una fetta di pandoro in più? Pazienza, non merito la ghigliottina per questo. Mi rendo conto che il mangiare non è più il fulcro della mia vita, né nel bene né nel male.-







La guardo, io in effetti non comprendo questi pensieri, per me sono inconcepibili. Col cibo ho sempre avuto un rapporto normale e anche col mio fisico. Alcune parti di me mi piacciono di più, altre di meno, ma penso sia un po’ così per tutte le donne. In effetti Lella è molto cambiata, è più sorridente, non che prima fosse musona, è sempre stata simpatica ed autoironica. Adesso, però, è propositiva, piena di idee e di progetti. Prima, invece, era abbastanza apatica, preferiva non prendere iniziative, aspettava che gli altri decidessero per lei. Si lasciava un po’ vivere, insomma. Adesso parla di più di sé ed è più aperta con l’esterno. I primi tempi ero un po’ sconcertata da tutti questi cambiamenti, anche stupita, non immaginavo avesse tutta questa roba dentro. Ero anche curiosa di vedere questa sua nuova avventura dove l’avrebbe portata. Ha tirato fuori anche alcuni lati scomodi del suo carattere, ad esempio adesso è polemica a volte, ma nel complesso la preferisco mille volte così. E’ più umana, non so come spiegarmi, più autentica. E pazienza se ogni tanto è rompicoglioni, vorrà dire che la manderò a cagare più spesso.
In conclusione la amo alla follia, ancora più di prima!











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