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Mercoledì sera: io e Lella

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Amica di Lella · 30 Maggio 2016







Sono in pizzeria seduta ad un tavolo d'angolo che bevo un aperitivo analcolico mentre aspetto Lella. E’ un po’ in ritardo. Dopo qualche minuto entra trafelata spalancando con forza la porta. Mi fa ridere. E’ proprio bella e noto che più di un tipo si gira a guardarla. Si siede e io battendo l’indice della mano destra sull’orologio fingo di essere infastidita. Allora lei cerca di scusarsi dicendo - C’era un incidente…-
-
Si, si poi le cavallette, il terremoto eccetera eccetera…-
Ordiniamo due pizze e due birre artigianali.
-
Tuo marito è a burraco?- mi fa lei prima di iniziare a mangiare.
- Che domande…ovvio! E’ mercoledì!-
- Dai raccontami tutto. – dice Lella tagliando la pizza.
-
Da dove comincio?-
-
Da dove vuoi. Basta che il racconto sia fedele e ricco di particolari.-
Parto descrivendole il posto e quelli che avevamo intorno. Lei ogni tanto quando descrivo la mise delle signore che mi circondavano sbarra gli occhi. Alla fine le dico che G. mi ha fatto un regalo che ho gradito molto.
-
Per essere in tema con l’ambiente ci voleva un brillante grande come una nocciola!-
- Sai anche tu che non è il tipo per queste cose. Ha comprato una Smart Box con un fine settimana in una capitale europea.-
- Avete già deciso quale?- domanda bevendo la sua birra scura.
-
Ho lasciato scegliere a lui. Ha deciso per Lisbona.-
Dopo questi preamboli scherzosi passo a parlare finalmente di robe serie. Le confido che non mi aspettavo assolutamente quell’invito e mi ha veramente stupito con questa mossa a sorpresa. Lella dopo qualche minuto di silenzio mi domanda se adesso, dopo questa cena romantica, è tornato tutto come prima tra me e lui. Non so cosa rispondere. Non ci ho pensato sinceramente. Nel fine settimana appena trascorso abbiamo cercato di rilassarci. Era tanto che non succedeva ed è stato piacevole. Abbiamo riguardato tutte le nostre foto dai primi viaggi fatti insieme fino a quelle di pochi anni fa. Poi abbiamo sistemato la libreria compresi i numerosi film, scartando quelli che non vale la pena conservare.









- No, non è tutto come prima. Ho capito però che non dipende solo da lui e anche che lo devo coinvolgere di più nelle cose che mi succedono. Ha delle intuizioni che io non ho, a volte. Gli ho raccontato di Veronica, la donna fotografa e lui dopo un po’ ha detto - Ma se ti ha così colpito perché non fai un corso di fotografia? – A me era venuta una mezza idea ma poi non ci ho più pensato invece adesso credo che lo farò. L’inverno prossimo mi metto a cercare qualcosa. Adesso tocca a te. Cosa avete fatto ultimamente?- le domando mentre mi infilo l’ultimo boccone di pizza in bocca.
-
Siamo andati a spasso con Mariù. Per lei il capo branco è Pietro e quando c’è lui io divento trasparente. Non esisto più!- lo dice serissima, ma io scoppio in una risata che fa girare tutti quelli dei tavoli vicino al nostro perché sembra proprio che parli di una figlia.
-
E il tuo gruppo, le tue donne come vanno?-
- Iniziano le prime difficoltà, si stanno rendendo conto che è un percorso impegnativo e lungo. – Lella ne parla con un trasporto emotivo incredibile, anche troppo forse. Ascolto rapita le sue parole e mi domando come fa a trovare tutte quelle energie dopo una giornata di lavoro. Un po’ la invidio, invidio la sua volontà, la sua voglia di fare, la sua grinta.

Magari l’avessi io!











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