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Arriva il caldo!

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Lella · 28 Giugno 2014



                                                      


Ci incontriamo al parco vicino a casa mia. Lella arriva camminando di gran carriera, sorride. E’ bella. -Ciao come va?- mi dice sbuffando un po’. -Bene. Sono stata da mia suocera, poveretta è una buona donna. Ma che piaga che è!- la guardo e le dico. -Sei sudata fradicia!- - Si, e sto morendo di sete! Andiamo a prendere qualcosa al baretto dei salutisti? - - Si, dai è tanto che non ci vado.- Prendiamo due centrifughe e andiamo a sederci per terra, all’ombra di una vecchia quercia. -Un po’ care queste centrifughe, ma sono veramente buone.- commento -Un po’ ci marciano, però sono seri nel loro lavoro.- Dopo un po’ di silenzio le dico -Ti vedo molto bene, di buon umore.- - E’ un buon periodo.- Siamo appoggiate con la schiena al grande albero in totale relax, Lella è seduta di fianco a me, alla mia sinistra. Guardandola bene mi accorgo che ha cambiato il colore dei capelli e li ha tagliati. E’ un po’ diversa, vagamente più seducente. Sento che sta bene e sono contenta per lei.
Ho voglia di chiederle come va il lavoro con la sua dottoressa, ma non ce n’è bisogno perché Lella, da sola, comincia a raccontare. -
Sai – mi dice - questa settimana non sono calata quasi niente.- -Come mai?- - Ho fatto una cena col reparto e poi una con delle colleghe caposale. Ma sai cosa ti dico? Non me ne frega un cazzo! Una volta ci avrei fatto una malattia!- Cambio posizione per poterla guardare in faccia e mi siedo di fronte a lei a gambe incrociate -La Gustalavita ti ha sgridato per questi strappi alla regola?- -Non hai capito il concetto, con lei non esiste la regola. Cioè esiste ma è una regola che decido io. E poi bisogna anche vivere, no?- - Oh finalmente ti sento fare dei discorsi sensati. Ti dirò in certi momenti con questa ossessione del peso mi sembravi in galera.- - Adesso capisco che lo ero, purtroppo.- dice con una punta di tristezza. -Hai cambiato colore di capelli?- le domando per cambiare discorso -Si e li ho anche tagliati. Che ne dici?- dice, scuotendo la testa in modo civettuolo -Stai benissimo!- - Si, anche io mi piaccio. Avevo voglia di cambiare.-




                                              


-Adesso ti manca solo un bel moroso e sei a posto!- - Per carità! Ogni volta che mi metto con un uomo, lievito.- ride di gusto e anche io rido. -No, a parte gli scherzi, davvero in questo momento non ho voglia di pensare agli uomini. Questo lavoro che sto facendo, sento che mi fa bene, ma è molto impegnativo.- - Ma in totale quanto sei calata?- - Non molto, quattro  chili, in due mesi. Una volta, fino a qualche mese fa, mi sarei uccisa per un risultato così. Ma sento che stavolta è diverso. Sono più determinata e sento che ho veramente cambiato il mio modo di pensare al cibo. Intanto non salto più i pasti e  faccio sempre colazione. Mangio più frutta e verdura. La cioccolata in casa non la tengo più, ma se ho voglia di mangiarne un po’ mi compro quelle confezioni di Pochet Coffee da tre, ne mangio uno e gli altri li butto via.- Io la guardo stupita - Li butti via? Ma sei pazza? Così buoni che sono!- -Andrò all’inferno, cosa devo dirti. Ti sembrerà una cazzata, ma questa per me è una grande conquista. In casa mia mi avevano così rotto le scatole con ‘sta storia che il mangiare non si può buttar via e si doveva mangiare sempre tutto che mangiavo anche la roba andata a male. Se buttavo via qualcosa, anche un mezzo limone marcio, mi venivano i sensi di colpa. Ti dirò, questa era una di quelle cose che mi spingeva a mangiare più di altre. Anche se una cosa non mi piaceva o non avevo più fame dovevo finirla lo stesso. Adesso invece rispetto di più il mio stomaco e me ne frego. E se andrò all’inferno per due cioccolatini buttati nel bidone, pazienza.>> -Si e brucerai nelle fiamme dell’inferno per sempre, nei secoli dei secoli. Amen!- -Quanto sei cretina!- dice Lella dandomi uno spintone, col vento che le scompiglia i capelli.


Non la vedevo così da quanti anni?




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