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Discorsi seri e meno seri

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Amica di Lella · 30 Giugno 2016





Gruppo di auto aiuto



Alla sagra di S. Maurizio.
Loro parlano di vino e birre artigianali. Noi, invece, abbiamo argomenti ben più seri! Costumi da bagno! Lella mi dice che ne ha comprato uno al mercato che è fantastico e l’ha pagato pochissimo. Io invece sono andata all’outlet di una marca conosciutissima e ne ho comprati tre. In questa strana gara a chi spende di meno questa volta l’ho battuta alla grande!
Poi passiamo ad argomenti più seri. L’intervento di Lella al congresso è andato molto bene. Mi racconta che è stato tutto interessantissimo ed alcuni interventi l’hanno veramente colpita. Soprattutto quello di un’assistente sociale che analizzava le dinamiche relazionali all’interno di un gruppo di auto-aiuto contro la dipendenza dall’alcol. Io le faccio l’occhiolino e domando –
E con Pietro?
-
Splendido, cara mia!- risponde strizzandomi l’occhio a sua volta.
Poi prosegue parlando delle donne del gruppo C.A.S.. Mi parla di ognuna delle partecipanti con grande trasporto emotivo. La sento molto protettiva nei confronti di Rosita, quella col forte sovrappeso, forse troppo e glielo faccio notare.
-
Sai – dice mentre è alle prese con le patatine fritte – mi rendo conto che in certi momenti non sono all’altezza di questo ruolo. Hai fatto bene a farmi notare che sono esageratamente materna con lei e capisco che non le faccio un favore.- Commento che infatti la ragazza ha tutto per potersela cavare da sola, ma deve darsi una mossa. Prendere in mano il suo destino.
-
Si, è vero anche se credo che nel suo caso ci sia un problema psicologico serio.
-
Ma non è con una mamma in più che lo risolverà!- dico bevendo un sorso di birra.
-
Infatti…- fa pensierosa Lella – anzi questo mio atteggiamento potrebbe addirittura scatenare delle gelosie tra le altre e quindi danneggiare il lavoro del gruppo. Lo so, l’ho letto anche nei manuali di auto-aiuto. Ma lo stesso non è così facile. – Annuisco senza commentare. Capisco che il suo compito è piuttosto complicato. – Potrei parlarne con la Gustalavita. Le telefonerò e sentirò cosa mi consiglia.-
-
Penso sia una buona idea! Adesso però basta robe tristi, dimmi un po’ cosa pensate di fare questa estate?-
Lella mi guarda e in quel momento il pezzo di salsiccia che ha infilzato nella forchetta le cade sul vestito –
Merda!- dice tentando di pulire la macchia con il tovagliolo - Pensavamo di noleggiare un camper e andare all’isola D’Elba… e voi?- mi domanda continuando a strofinare il tovagliolo sul vestito.







- Guarda che dai e dai ci fai un buco in quel vestito…- rido, è sempre così buffa!
-
Forse hai ragione, meglio che mi rassegni. Allora dove andate in vacanza?-
-Ancora non abbiamo deciso. Io vorrei andare alle cinque terre, G. in Bretagna. Là i posti sono belli ma è freddo e io non voglio andare a battere i denti in piena estate! Così insomma siamo ancora in alto mare.-  Consulto il menù dei dolci ma il mio piatto era grande e alla fine decido di prendere un caffè.
-
Senti perché non venite con noi? Io dico che ci divertiamo insieme. Porto via anche Mariù.-
- Sottoponi l’idea al grande capo G. che se no dice che comando sempre io. Io, per me va bene. Con te, con voi, mi diverto sempre.-
Lella parte subito con la sua idea -
Carissimi signori ho una proposta da farvi. Pietro, G., perché non facciamo le vacanze insieme? Andiamo tutti all’Isola d’Elba! Vi piace l’idea? Portiamo anche Mariù!- Lella lo dice in maniera entusiasta, spumeggiante. G. le risponde ridendo – Se viene anche Mariù è affare fatto. In macchina?- chiede a Pietro.
-
No in camper. L’abbiamo noleggiato per quindici giorni.-
-
Non vado matto per il camper se devo dire la verità…Quanto costa?- domanda visibilmente dubbioso.
-
Più o meno come un albergo…-
-
Dai non ci siamo mai stati all’isola d’Elba e dicono sia molto bella e poi ci sarà anche la tua amata Mariù!- intervengo cercando di convincerlo. Alla fine crolla.
-
Ok va bene. Mi avete convinto. Siete tre contro uno è una guerra persa in partenza. E poi c’è Mariù…- parla facendo il burbero, ma si vede che scherza.
-
E’ stata buona Mariù a casa vostra mentre noi eravamo a Bologna?- domanda la mia amica a G.
-
Un tesoro- dice G. – è una cagnolina simpaticissima. Mi ha fatto venir voglia di cane anche a me.-
Io lo guardo sgranando gli occhi perché tutte le volte che ne abbiamo parlato insieme è sempre stato irremovibile. Ha sempre detto che era troppo impegnativo e lui vuole esser libero, invece.
Mariù ha fatto un vero miracolo.
In effetti quando guardavo G. uscire di sera con la cagnetta per la passeggiatina prima di dormire si vedeva veramente che erano fatti l’uno per l’altra!










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