Lella inizia il gruppo C. S. A.
Oggi avevo il pomeriggio libero. Sono andata a prendere Lella e siamo andate un po’ in giro per negozi a vedere cosa c’era in svendita. Lei voleva anche comprare qualcosa per Pietro. Abbiamo girato parecchio poi alla fine ci siamo riposate un po’ in un bar. Abbiamo ordinato due te. –Allora- mi ha chiesto Lella- il gruppo come va?- -Il secondo incontro è stato fantastico. Ha abbattuto tutte le mie difese. La Mimeritodipiù ci ha presentato le leggi dell’assertività! Splendide! Adesso si che gliela faccio vedere io a G.!- -Poveraccio è fritto!- La guardo in maniera bellicosa – Fammi capire… da che parte stai?- - Dalla tua sempre e comunque!- Poi inizia a raccontarmi del suo gruppo Cibo Autostima Serenità. E’ arrivata un’altra signora quindi le partecipanti sono sei, più lei, l’animatrice. Al primo incontro per presentare l’iniziativa era presente la dott. Gustalavita, l’assistente sociale dell’ASL e anche il direttore del distretto. –L’assistente sociale e il direttore del distretto sono andati via quasi subito. La Gustalavita, invece, è rimasta di più. Ha spiegato la filosofia del lavoro di gruppo e i vantaggi di partecipare a questo tipo di incontri. Poi siamo rimaste sole.- -Che brava che sei! Io mi sarei cagata addosso dalla paura. A quel punto cosa hai detto?- - Ho cercato di farle parlare un po’.- Nel frattempo abbiamo finito i nostri te e ci alziamo, io le propongo di andarci a mangiare qualcosa insieme più tardi.
Arrivo a casa trafelata e saluto velocemente G. che sta leggendo qualcosa sparapanzato sul divano. -Tra poco riparto. Vado a mangiare qualcosa con Lella.- Lui sgrana gli occhi –E io?- - Guardi nel frigo e ti arrangi…ok?- Abbassa gli occhi e fa rassegnato – Ok…- Faccio una puntatina in bagno, mi sistemo un po’ e sono pronta. Lui mi fa un po’ pena, gli vado vicino e gli do un bacino sul naso – Non faccio tardi.- Esco tutta contenta! Abbiamo deciso di andare a mangiare in un posto di specialità siciliane. Arrivo e Lella ha già preso il tavolo. Mi tolgo il cappotto e mi siedo. –Cosa ha detto G. quando ti ha visto uscire di nuovo?- - E’ rimasto un po’ così, ma ha accusato il colpo. Quando usciamo di qui vorrei tornare in quel posto di oggi. Avevo visto un vestitino carino.- Lei dice sorridendo - Stai diventando proprio terribile. Neanche un po’ di rimorsi per averlo lasciato solo?- Mi metto a ridere – Tremate, tremate le streghe son tornate! Neanche uno piccolo così!- E faccio il gesto con l’indice e il pollice di una piccola distanza. Ordino una pasta asciutta, Lella una insalata e un pezzo di focaccia. Continua a raccontarmi delle sue donne. La vedo veramente contenta. Beviamo due birrette e poi usciamo. Torniamo al centro commerciale che stasera è aperto fino a tardi. – Che età hanno le tue donne?- - Tutte tra i trenta e i quaranta tranne una che ha ventotto anni. Poveretta questa qui ha un forte sovrappeso. Mi fa un po’ pena così giovane!- - Ti dovrai abituare, penso che troverai molti casi tristi e verranno versate molte lacrime.- -Lo so. Sapessi quanto ho pianto con la Gustalavita!- Siamo davanti alla vetrina del negozio che cercavo. – Guarda è quello il vestito che ti dicevo.- - Carino!- Entro e me lo provo. Esco dal camerino di prova – Perfetto!- mi dice Lella. Usciamo dal negozio e io sono felice come una pasqua! Anche troppo, in fin dei conti ho comprato un vestito in svendita, non ho vinto la lotteria Italia. Forse sotto alla mia euforia c’è anche qualcos’altro. Continuiamo i nostri giri perché la mia amica vuole prendere una camicia al suo boyfriend. Alla fine ne ha comprata una scozzese di cui penso, lui sarà contentissimo!
Io invece a G. non compro un tubo di niente.
