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Parla Fulvia

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Gruppo cas · 25 Ottobre 2016





Timore




Ci siamo tutte, tranne Celeste. Mi siedo, mi guardo intorno e intuisco negli occhi delle altre il mio stesso pensiero.
Verrà?
Poco dopo sentiamo bussare. Vado ad aprire. E’ lei.
-
Scusate il ritardo.- dice sedendosi.
-
Non preoccuparti, può capitare. Se tutte siamo d’accordo darei subito la parola a Fulvia che deve ancora parlarci dei suoi progressi. Poi farei parlare la nostra nuova arrivata. Non so voi ma io sono curiosa di sapere che impressione le abbiamo fatto.-
Fulvia si sistema sulla sedia tira fuori gli appunti e inizia il suo discorso.
-
Bene. Dico subito che per me, in un primo momento, il diario alimentare è stato un grosso scoglio. Mi dimenticavo di scrivere, oppure pensavo –beh, per un biscotto non lo scrivo- Poi però quando venivo qui e vedevo voi, con i vostri quadernetti così carini, ordinati, mi sentivo in colpa. Non capivo a cosa serviva scrivere quello che mangiavo.- Continua ad agitarsi sulla sedia. E’ a disagio.
-
Anche per me era così … all’inizio. - dice abbassando gli occhi Celeste- scusa ti ho interrotto.- Cambia posizione, non è tranquilla.
-
Non è niente, non preoccuparti. Vado avanti?-
-
Certo.-
-
Ma qualche settimana fa, mentre parlava Rosita, ho avuto come un’illuminazione e mi son detta – cosa ci vengo a fare se non faccio quello che mi viene consigliato?- Da quel momento è andata meglio. Ho comprato un quadernone bello grande con sopra la foto di un cane che somiglia a quello che avevo da piccola e l’ho anche ricoperto con la plastica trasparente perché non si rovini.- adesso parla con un bel sorriso soddisfatto, l’agitazione di poco prima è sparita – Sono molto contenta di averlo fatto.-
-
Brava! – Siamo talmente prese dal suo racconto che nessuna bada a Celeste. Ma a un certo punto mi accorgo che ha ammucchiato nella sedia di fianco a lei un certo numero di fazzoletti di carta e continua a soffiarsi il naso.
-
Qualche problema Celeste?- le domando.
-
No, tutto bene…-





Il cane di Fulvia


Fulvia procede col racconto -
Adesso vado veramente spedita, scrivo tutto, tutto, tutto. Come ho detto qualche settimana fa, appena entro in casa non vado più subito al frigorifero. E cerco anche di mettere in pratica quella cosa di non mangiare in piedi. Funziona ma non sempre ci riesco.-
-
Non importa se non ci riesci sempre. Quando non ce la fai  potresti tentare di ragionare sul perché hai mangiato in piedi.
-
Interessante non ci avevo pensato. D’ora in poi farò così.-
-
Ricordate che impariamo di più dagli errori. Quando siamo serene e non ci sono problemi è anche troppo facile seguire le regole.-
-
Eh già!- fa triste Rosita.
-
Perché hai ricoperto il quaderno con la plastica?- le domanda Celeste stupita.
-
Non voglio che si rovini troppo in fretta. E poi Lella ha detto che è importante conservarli per poter registrare i miglioramenti nel tempo. Giusto? – domanda guardandomi.
-
Proprio così! Brava Fulvia! – dico per incoraggiarla.
-
Quanto sei calata?- le domanda Rosita.
-
Non tanto, due chili. Ma sono contenta lo stesso perché sono molto più serena di prima. Adesso penso che anche se resto così non è una tragedia!- lo dice sprizzando energia e ottimismo.
-
Cosa dite se facciamo parlare Celeste adesso?- propongo a questo punto. Tutte rispondono di si, che sono curiose di conoscere le sue impressioni. Celeste, invece, si guarda intorno impaurita. E' tutta rannicchiata e si è fatta piccola piccola.
-
Forza Celeste … - ma lei è terrorizzata- Se non te la senti non aver paura, non succede niente. Puoi parlare anche la prossima volta o quando te la senti. – ma lei continua a guardarsi intorno come se cercasse una via di fuga.
Interviene Laura –
Non aver paura. Siamo tutte come te. Tutte abbiamo un problema col cibo. Siamo qui per questo, per aiutarci.- Celeste la guarda rincuorata. Si guarda la punta delle scarpe, poi alza gli occhi e inizia a parlare.
-
Sono contenta di essere qui. Mi piacete tutte. – poi rivolta a Fulvia - Anche io all’inizio non capivo a cosa serviva il diario alimentare. Non volevo scrivere. Poi ho capito che non volevo farlo perché mi faceva sentire in colpa. Adesso lo faccio sempre. Anche se ancora non mi piace. Però l’idea di comprarci una copertina al quaderno è simpatica.
Parla più tranquilla allora le domando –
E la tua mamma cosa ha detto? – Appena smetto di parlare capisco di aver fatto una sciocchezza a dir così perché la nostra amica torna richiudersi e abbassa lo sguardo.
-
Non le siete piaciute tanto. E’ andata anche a parlare con la psicologa perché secondo lei era inutile che io venissi qui. La dottoressa, non so cosa le ha detto, ma l’ha convinta che è meglio se io continuo a venire. Dopo non ha detto più niente.
Strega! Penso dentro di me.
-
E tu cosa pensi Celeste? Vuoi continuare?-
-
Si! Voglio venire, mi piacete.
-
Tuo padre cosa dice?-
-
Niente. Lui non dice mai niente, però mi ha accompagnato lui stasera. Per quello ero in ritardo. Lui è sempre in ritardo.-
-
Bene signore e signorine – mi alzo- E’ molto tardi, alla prossima settimana.- Ci salutiamo, ci abbracciamo. Noto che tutte sono molto affettuose con la nuova giovane amica.
Chiudo le luci e la porta. Salgo in macchina pensando che ho voglia delle braccia avvolgenti di Pietro.











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