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Giornali femminili

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Gruppo cas · 5 Febbraio 2017







Anche stasera sono un po’ in ritardo.
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Scusatemi…- dico aprendo la porta.
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Ahi, ahi… e non è nemmeno la prima volta!- dice Susanna facendo il broncio.
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Lo faccio apposta per dimostrarvi che anche io non sono perfetta!- dico - E’ a scopo terapeutico!- scoppiamo tutte a ridere.
Una volta seduta noto che tutte sono venute attrezzate di uno o più giornali femminili.
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Allora com’è andata la settimana?-
Tutte, a turno, raccontano gli eventi salienti successi nei giorni appena passati. Noto che Celeste è più sorridente del solito ma non dico niente. Vorrei che fosse lei spontaneamente a parlare.
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Vedo che avete portato le riviste per sole donne. Cosa avete osservato analizzandole?-
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Io ne ho guardata una l’altra sera insieme alle mie figlie. Sono proprio intelligenti, più di me! Mi hanno fatto notare alcune cose di cui non mi ero mai resa conto.-
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Ad esempio?- domanda curiosa Guenda.
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La superficialità con cui trattano argomenti anche importanti. Qui questo articolo parla della tragedia dei migranti e delle morti che quotidianamente avvengono nel canale di Sicilia. Ma, a parte le fotografie che sono abbastanza belle, l’intervista è piuttosto edulcorata. Come se con noi donne fosse meglio non usare certi termini.-
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Tipo quali?-
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Tipo stupro… L’intervista lascia intendere che le donne presenti sui gommoni spesso vengono violentate e picchiate. Però lo dice in un modo strano, un po’ soft ma che fa venire i nervi. Senti qua...- legge alcuni passi dell’articolo.
Tutte concordiamo che è vero e il taglio dato al pezzo è ridicolo e non adatto al tipo di argomento.
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Sono trattati meglio i servizi sui vestiti e sul trucco. Mi fa imbestialire a me questa cosa!- dico furente- ma per chi ci prendono? Scriverò al direttore!-
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Perché non scriviamo tutte insieme invece?- propone Annamaria.
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Giusto brava la prossima volta facciamo proprio questo!- dico entusiasta dell’idea.
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Io invece- dice spontaneamente Celeste. Tutte ci giriamo a guardarla piacevolmente stupite - mi sono soffermata sui servizi di moda. Mi hanno impressionato molto le modelle di queste pagine.- Fa girare il giornale tra le compagne poi continua- Sono come me, ma io sono sotto peso. Perché mettono ragazze così magre? Non capiscono che è dannoso per noi adolescenti?- fa ingenuamente.
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Credo proprio che non gliene freghi un accidente! – osserva Laura con tono incazzato - Hanno sempre fatto così…Tanto i vestiti li vendono lo stesso. Chi glielo fa fare di cambiare? Invertire la rotta è difficile. Guardate noi quanta fatica facciamo a correggere le abitudini che ci hanno portato ad avere i problemi di oggi. Siamo noi donne che dobbiamo cambiare. In prima persona! Prendere coscienza di quanto ci pigliano in giro e farci valere di più una buona volta!-
Tutte restiamo senza parole. Laura, anche se più di una volta ho cercato di incoraggiarla, parla poco. Spero che finalmente inizi a venir fuori. Deve avere un mondo molto ricco nascosto dentro. Si vede dallo sguardo. Presa dalle sue parole non noto subito che Rosita ha gli occhi umidi.
Cercando di non essere troppo materna dico solo -
Dai Rosita sfogati…-









Allora apre i rubinetti e per un po’ non fa che soffiarsi il naso e piangere. Poi finalmente quando si calma inizia a dire – Scusate… piango di rabbia! L’altra sera questo servizio sulle modelle oversize mi ha fatto incazzare da morire. Non è giusto trattarci così! Prenderci in giro, farci credere o addirittura volerci convincere di cose impossibili! Guardate qua, queste grassone con i completini in pizzo! – fa passare la rivista tra tutte.
Guenda con tono innocente un po’ stupita obbietta -
Non stanno male e poi sono ragazze bellissime! Perché ti dà tanto fastidio questo servizio?-
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Innanzi tutto anche qua hanno usato ampiamente photoshop perché non è possibile avere una pelle così perfetta! Ma quello che c’è scritto è anche peggio, davvero vergognoso. Ma a chi credono di darla a bere?- tira su col naso ogni tanto, ma adesso si vede veramente che è furiosa. Inizia a leggere l’intervista, ogni tanto si ferma per fare delle considerazioni su quello che c’è scritto.
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La vita è bella anche così… cosa significa quell’ anche? E’ tutto dentro quella parolina. Non è vero che la vita è bella così, perché è scomodo avere le cosce che strisciano perennemente una contro l’altra. E consumare tutti i pantaloni in poco tempo è bello? Gli sguardi compassionevoli delle persone sono gradevoli? Le piacciono? No! Lo dice lei stessa, poco dopo, che caverebbe gli occhi alle persone che la guardano con pietà. Forse ‘ste stronzate può bersele chi non ha mai avuto questo tipo di problemi ma chi prova in prima persona sa che non è vero. La vita può essere bella anche così se ti accontenti del male minore, allora, è vero, può andare bene. Provate ad andare in autobus, in metropolitana… entrare in certi posti per quelle e anche quelli come me è un supplizio. E non è detto che ci riesci. Certe volte devono farti entrare dalle entrate per i portatori di handicap. Non è vita questa! Si insomma non la voglio più una vita così! Dobbiamo veramente scrivere una lettera. Far capire a questa gente che noi donne abbiamo una testa che funziona e siamo stufe di sentire la storia dell’orso!-
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Brava, hai proprio ragione! Sono perfettamente d’accordo con lei! Non so voi ma io da quando vengo a queste riunioni mi sono accorta di certe situazioni, errori diciamolo pure, che facevo in casa con mio marito. Vedo le medesime cose anche in casa di amiche o delle mie sorelle. Mio marito ogni tanto mi guarda esterrefatto però non dice niente. Sto cambiando il modo di concepire la vita e di pensare a me stessa.-
Il clima è rovente sembra che dobbiamo fare la rivoluzione noi, qui, adesso. Stasera! Non avrei mai pensato che una riflessione sulle cazzate che noi donne ci lasciamo propinare per debolezza, stanchezza, indolenza scatenasse queste reazioni!
Ma non era questo che volevo? Forse si… Ma un po’ sono impressionata, c'é poco da dire.
Ho capito che andando avanti ne vedrò delle belle!










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