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Alessandra e la sua vita poco soddisfacente

mangiopositivo
Pubblicato da Elisabetta Giovetti in Gruppo cas · 25 Febbraio 2018





Alessandra


- Ciao a tutte!- dico sedendomi- Come va? -
Dopo un breve giro di opinioni sulla settimana appena trascorsa riprendo la parola per introdurre due nuove ospiti.

- Bene stasera abbiamo due nuove amiche, Alessandra ed Elisa. Che ne dite se ascoltiamo cosa hanno da dirci? Chi delle due vuole parlare per prima?-
Le nuove arrivate si guardano, sono sedute vicine.
- Vado io o vai te?- dice Alessandra all’altra.
-
Vai te, dai. Io prometto di parlare la prossima volta.
Alessandra si sistema sulla sedia poi ci guarda una per una e parte.

- Intanto ciao a tutte e grazie per darci l’opportunità di partecipare ai vostri incontri. Mi chiamo Alessandra Tori e insegno lettere in un liceo. Convivo col mio compagno che ha dieci anni più di me ed è separato con due figli. La nostra convivenza scorre tranquilla solo se io non chiedo mai niente.
-
Bene, bella partenza! Però come prima volta, e mi scuso se ti blocco un po’, cerchiamo di rimanere più sul discorso cibo. D’accordo?-
Le parlo sorridendo perché non è una mossa simpatica questa ma anche se capisco che Alessandra ha molto bisogno di parlare dei suoi problemi non voglio che al primo incontro monopolizzi tutta l’attenzione su di sé.
-
Certo, certo scusa. Forse se mi fai qualche domanda allora è meglio… -
- Certo le prime volte si rompe il ghiaccio sempre con le domande. Non è vero ragazze?- dico guardando le altre- Allora vediamo da chi hai sentito parlare del nostro gruppo? E soprattutto cosa speri di cambiare nella tua vita partecipando alle nostre riunioni? In cosa credi ti possa essere utile venire qui?-
A questo punto interviene timidamente Rosita.
- Non vorrai mica dimagrire, vero? A me sembri perfetta fisicamente… - Si guarda intorno cercando conferme. A quel punto Guenda prende la parola.
- Anche io l’ho pensato in un primo momento, ma non facciamo l’errore che fanno tutti. Non fermiamoci all’apparenza! Magari dietro un peso normale chissà cosa si nasconde…-
-
Infatti è proprio così! Del gruppo me ne ha parlato una mia amica che ha visto la pubblicità in ospedale. Per quanto riguarda il mangiare ho sempre fatto tanta altalena col peso e ho sempre alternato periodi di dieta a periodi di non-dieta. Sono qua perché vorrei mangiare meglio e avere uno stile di vita più sano, fare un po’ di attività fisica, ma sono vincolata agli orari di Umberto e anche ai suoi gusti. Lui la verdura non la vuole neanche vedere e all’inizio la prendevo per me ma andava sempre a male e un po’ alla volta ho iniziato a comprarne sempre meno sempre meno, fino a che ho smesso.-









- Ok per il mangiare, ma cosa significa che sei vincolata agli orari del tuo compagno? – domanda con un tono vagamente incazzato Annamaria.
-
Eh sai… lui ha due figli e certe volte li porta a casa a mangiare e io devo preparare anche per loro. Ma questo mi fa anche piacere, sono dei bambini molto buoni. Però vedere come si comporta con loro mi mette a disagio. E poi lui ha un sacco di attività e spesso mangiamo molto tardi e io nell’attesa spilucco davanti alla televisione. Insomma praticamente mangio due volte quasi ogni sera.
-
Perché il suo atteggiamento coi figli ti mette a disagio? – domando sinceramente stupita.
-
Mi viene in mente mio padre. Somiglia molto a lui coi bambini. Vedendo certe scene mi si chiude lo stomaco, non riesco più a mangiare. Non vedo l’ora che vadano via. E puntualmente quando se ne vanno vomito tutto quel poco che sono riuscita a buttar giù.
Alessandra prosegue e in poco tempo si delinea una situazione piuttosto difficile dove questo compagno gioca indisturbato il ruolo del re della foresta. Ogni tanto intercetto degli sguardi eloquenti che le vecchie del gruppo si scambiano tra loro.
All’uscita resto sola con Rosita, mi si avvicina e mi dice
Sai che Alessandra mi ha fatto un po’ pena… -
-
Anche a me. Vedremo andando avanti, certo bisogna andare con i piedi di piombo. Ho l’impressione che conquistarsi la sua fiducia non sarà facile.
-
Ho fatto male a fare quella domanda? Mi è venuta spontanea.
-
Non è stato il massimo sinceramente - dico infilandomi il cappotto - però non credo che tu abbia tanto peggiorato la situazione.
-
Starò più attenta la prossima volta terrò a freno la lingua. Non mi era mai successo ma mi sono sentita molto più fortunata rispetto a lei. Nonostante abbia trenta chili in più di lei credo che la mia situazione sia migliore della sua.
-
Credo che tu abbia molta ragione. Infatti, il peso non è tutto. E’ semplicemente la conseguenza di tante cose che vengono molto prima. Bene Rosita ci vediamo. Sono a pezzi.
-
Anch’io quei discorsi mi hanno molto intristito…-
Spengo le luci, esco. Salgo in macchina e non vedo l’ora di essere tra le braccia del mio Pietro che mi aspetta a casa con Mariù.










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